Etherbanking …le novità

SCALABILITA’: ecco la parola più usata nel settore. La parola scalabilità identifica la capacità di processare il numero sufficiente di transazioni che i suoi utilizzatori potrebbero eseguire per unità di tempo.
Di solito questo dato si esprime in TPS (transazioni per secondo) e il dato di paragone che viene usato è quello possibile da Visa che processa (tramite un sistema CENTRALIZZATO) ben 1360 transazioni al secondo.
Quel che non viene spesso detto però è che il suo limite di saturazione è ben superiore: 56.000 transazioni al secondo, potenza che al momento non viene sfruttata.
Il caro vecchio Bitcoin riescie a processare solamente 7 transazioni al secondo. Questo perchè Bitcoin conta su una comunità di miners indipendenti che minano la moneta come ricompensa per il lavoro di validazione dei blocchi di transazioni. Il blocco ha un limite di circa 1Mb e così facendo solo poche transazioni possono essere inserite in un blocco, che tra l’altro viene prodotto mediamente ogni 10 minuti.
Questo significa che se emetto una transazione in Bitcoin e che deve attendere di entrare in un blocco, potrei dover aspettare anche 10 minuti prima di vederla, senza contare poi le 6 conferme che possono impiegare anche diverse ore.
Per risolere questo problema e aumentare nettamente il numero di transazioni al secondo si sono proposte diverse modifiche al codice sorgente.
Si potrebbe aumentare la frequenza dei blocchi, che ne sò, produrne uno al minuto? Sì, ma allora i miners produrrebbero 10 volte i Bitcoin che producono oggi in un giorno, e quindi il prezzo potrebbe essere influenzato negativamente.
Si potrebbe aumentare la capienza del blocco da 1 a 8 Mb? Sì ma potrebbe causare una debolezza agli attacchi DDOS.
Oggi la comunità che ruota attorno a Bitcoin non riescie a mettersi d’accordo sulle modifiche e così, per non rischiare di rovinare Bitcoin, si è deciso di non modificarlo proprio e di costruire invece su un altro layer (un altro livello) creando quello che magari qualcuno di voi conoscerà come Lightning Network.
Parallelamente, Ethereum è nato anch’esso con un meccanismo PoW che quindi prevede una comunità di miners indipendenti, che garantiscono la sicurezza del network e l’inalterabilità delle transazioni per un guadagno immediato.
Ethereum al contrario di Bitcoin non prevede un max supply, quindi in teoria è possibile produrre infiniti Ether (la moneta di Ethereum si chiama Ether).
Questo, nella mente di alcuni investitori mette un serio dubbio sul valore futuro di Ether in quanto la mancanza di un max supply introduce la possibilità di inflazione, un po’ come succede nella moneta fiat.
Recentemente, per rallentare la produzione di Ether (e ridurre così l’inflazione) è stato ridotto il premio per un blocco minato da 3 a 2 Ether x blocco. In tal modo il miner guadagna meno e di conseguenza cerca di vendere le monete minate ad un prezzo più alto (per rientrare dei costi energetici e di impianti).
Ethereum non prevede una dimensione massima del blocco ma limita il numero di transazioni grazie al GAS LIMIT.
Infatti ogni transazione normale (da wallet a wallet) richiede un GAS LIMIT di 21000 per funzionare, mentre quelle tra wallet e smart contracts possono essere notevolmente più elevate, anche 10 volte tanto.
Il numero di transazioni massimo inseribili in un blocco è limitato dal GAS LIMIT del blocco. Ad esempio se il GAS LIMIT del blocco è 4 milioni, significa che, ipotizzando che tutte le transazioni fossero di tipo base (wallet-wallet) e presentassero quindi ognuna un gas limit di 21000, avremmo 4000000 / 21000 = 190 transazioni
Questo valore di GAS LIMIT nel blocco viene proposto e votato dai miners indipendenti che OVVIAMENTE hanno interesse nel tenere questo valore il più basso possibile, in modo che un blocco possa contenere poche transazioni e quindi sia più frequente la sua produzione. In tal modo ogni minatore può validare più blocchi in una giornata e quindi, dato che il premio di 2 ETH è fisso, guadagnare di più
oggi questo valore è stato fissato a 8000000 (8 milioni), quindi, se tutte le transazioni pagano 21000, nel blocco possono entrare massimo 380 transazioni (meno se pagano di più).
Il blocco viene prodotto mediamente ogni 15 secondi, quindi ecco che le transazioni sono piuttosto veloci. Tuttavia sono veloci perchè sono poche (380 / 15 secondi = 25 TPS). Qualora gli utenti di tutto il mondo superassero tale valore inizierebbero ad aspettare in coda il prossimo blocco. Così potresti fare una transazione e dato che non ci stà nel primo blocco e magari neanche nel secondo, dovresti aspettare 45-60 secondi per vedere l’accredito nel wallet destinatario.
Oggi, visto l’utilizzo ancora molto limitato delle crypto, 45-60 secondi non sono un dramma, anche 5 minuti vanno comunque molto meglio del sistema bancario tradizionale e potrebbero già sostituire in gran parte i pagamenti online con carta di credito, tuttavia in ottica di pagare nei negozi in futuro, questa velocità e capacità devono assolutamente aumentare.
Per questo motivo Ethereum prevede di passare ad un sistema PoS anzichè PoW dove non ci sono più minatori che hanno costi energetici da pagare e che verificano i blocchi solo se ci guadagnano più di quanto spendono.
Con questo nuovo algoritmo, il timing medio del blocco scenderebbe da 15 secondi a 3-8 secondi, sarebbero nettamente più veloci (specie se non riesco ad entrare nel primo blocco ma devo attenderne 3, aspetterei solo 15-25 secondi anzichè 45-60).
Per aumentare ancora le prestazioni gli sviluppatori di Ethereum hanno proposto numerose altre modifiche da integrare PRIMA del passaggio a PoS e così, oggi, la data di passaggio a PoS è sconosciuto, non è stato ancora deciso.
Etherbanking oggi conta ancora sul meccanismo PoW. In teoria ogni utente di Etherbanking doveva poter minare Ebc da casa propria, con un pc “decente”. Tuttavia il calo del prezzo e il basso block reward hanno reso questa pratica assolutamente svantaggiosa per gli utenti e solo pochissimi lo stanno facendo in perdita, più per curiosità e supporto del progetto che per desiderio di guadagno.
Attualmente la blockchain è minata e sostenuta da nodi creati dagli sviluppatori stessi e in tal senso non possiamo certo dire che sia decentralizzata.
Grazie al fatto di essere ancora in mano agli sviluppatori è stato deciso di aumentare il GAS LIMIT nel blocco a ben 8000000000 (8 miliardi), e visto che, come per Ethereum, le transazioni normali richiedono un gas limit di 21000, ora un blocco solo può contenere ben 380000 transazioni (!).
Il timing block medio (quando la blockchain è attiva) è di 38 secondi, il che può garantire fino a 10.000 TPS !!!!! Un dato pazzesco che supera di molto la potenza del sistema tradizionale di VISA!!!
Certamente però i lavori non si fermano qui… ho appena spiegato che queste prestazioni sono possibili solo perchè i minatori sono gli sviluppatori stessi che non minano con l’obiettivo di guadagnare subito. Se il mining fosse decentralizzato questo valore scenderebbe fino a renderlo sostenibile (che con un block reward a 0,0001 EBC è impossibile). Quindi?
Bank e Lotto, per divenire i servizi decentralizzati e INARRESTABILI hanno bisogno di appoggiare su una blockchain decentralizzata quindi il team stà lavorando alacremente per cambiare al più presto l’algoritmo, passando dal PoW attuale a PoS (come da sempre previsto) ma con una porta aperta su un altro algoritmo nuovo, il PoA.
L’algoritmo PoA è qualcosa di nuovo nel progetto e viste le sue caratteristiche credo che Etherbanking, in questa fase di calma nel mercato delle crypto stia già pensando ad un’altra caratteristica che la renderà popolarissima nel mercato futuro. Ricordiamo infatti che una delle piattaforme di Etherbanking sarà Ebcstartup, un sito mirato ad aiutare altre aziende a lanciare il proprio progetto. Moltissime aziende stanno valutando l’utilizzo di una blockchain per i loro dati e business e non sempre possono utilizzare una blockchain decentralizzata esistente a tale scopo. Alcune cose richiederebbero sì una distribuzione ma solo all’interno della compagnia e vorrebbero creare delle gerarchie dove alcuni soggetti possono visionare più dati di altri. In tal senso l’algoritmo PoA si sposa molto bene e fornisce prestazioni elevatissime. Potrebbe insomma essere uno sviluppo volto ad attrarre grandi compagnie che stanno cercando una soluzione semplice per l’integrazione in azienda di una blockchain privata.

fonte Maurizio Osler